Recensione gioco, X saperne di +!!

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AION's shadow
view post Posted on 19/8/2007, 20:14




Dopo varie serie collegate alla storia della cina, forse una volta tanto, proprio il desiderio d cambiare ha spinto Koei a programmare questa sorta di spin-off della serie di Dynasty Warriors: Samurai Warriors riprende in parte le ambientazioni e le vicende del primo Kessen, ambientando il gioco nel Giappone del XVI secolo, nell'epoca nota come Sengoku (o degli stati guerrieri), in cui gli eserciti di Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Ieyasu Tokugawa posero fine alle guerre civili, riunificando il paese sotto il controllo di uno shogun.

Descrizione e Novità
Come al solito, nel gioco potremo scegliere di impersonare condottieri dei vari eserciti in guerra, tutti realmente esistiti anche se rielaborati dalla fantasia dei programmatori, ed affrontare una serie di battaglie fino al compimento del destino dell'eroe prescelto: per godere del gioco non è affatto indispensabile sapere come si sono svolti i reali avvenimenti storici, anche se la loro conoscenza vi permetterebbe di comprendere meglio le varie vicissitudini.
La prima vera differenza rispetto a Dynasty Warriors (d'ora in poi solo DW) è che, inizialmente, potremo scegliere tra soli cinque condottieri: naturalmente completando le loro storie ne sbloccheremo altri, ma si parla comunque di 15 personaggi in totale, un numero ben al di sotto di quelli disponibili nella serie di ambientazione cinese.
Un'altra cosa modificata rispetto all'originale è la durata della campagna: ogni condottiero deve affrontare un massimo di cinque o sei battaglie per completare la propria storyline. Il bello, però, è che queste non sono completamente lineari, ma gli avvenimenti si modificano a seconda del comportamento tenuto negli scontri, cosicché le battaglie che possono avere esito diverso possono essere affrontate più volte per vedere le diverse ramificazioni della storia. A tal proposito risulta essenziale seguire attentamente i vari dialoghi e gli ordini che vengono impartiti in tempo reale durante gli scontri e che, non essendo doppiati ma solo sottotitolati, obbligano a distogliere spesso l'attenzione dal combattimento per leggere le varie notizie: d'altronde non se ne può fare a meno perchè gli eventi accadono molto più rapidamente che in DW e non rispondere immediatamente ad una richiesta di soccorso da parte di un alleato vedrebbe questo soccombere entro breve tempo, compromettendo così l'intera campagna!
Sempre rimanendo in tema di novità, esordiscono in questo capitolo le missioni in solitario all'interno di ambienti chiusi: capiterà talvolta di dover irrompere da soli in un castello o in una fortezza, suddivisa in più piani, e di doverla esplorare fino al raggiungimento dell'obiettivo indicato (in genere l'eliminazione del leader avversario). Oltre al fatto di dover agire da soli (senza nemmeno le nostre fidate guardie del corpo) contro le solite orde di nemici, in queste missioni non potremo disporre della mappa per orientarci (è presente, ma occultata dalla classica fog of war) e questo rende l'impresa piuttosto ardua per varie ragioni: le strutture sono generate casualmente e quindi sono sempre diverse, i corridoi sono disseminati di trappole evitabili solo con un minimo preavviso, i nemici continuano ad arrivare ad ondate inarrestabili e la missioni va compiuta entro un certo tempo limite. In definitiva un piacevole diversivo alle classiche battaglie in campo aperto, sfruttato con una certa parsimonia (tali missioni non sono presenti in tutte le campagne) in modo da non stancare troppo l'utente.

Le Modalità
Oltre alla campagna principale, esistono anche tutta una serie di modalità secondarie, la più importante delle quali è senz'altro la Modalità Nuovo Ufficiale: già in DW era possibile dare vita ad un condottiero personalizzato per poi farlo agire in una campagna qualsiasi, ma c'era il difetto che la sua figura risultava comunque abbastanza anonima e rimaneva al di fuori della storyline principale. Questa volta, invece, il nostro ufficiale personalizzato è stato maggiormente integrato nella narrazione: per rendere possibile tutto questo, non potremo più crearlo da zero, ma dovremo sceglierlo da una lista di condottieri già pronti e quindi affrontare con lui l'addestramento. Quest'ultimo consiste in tutta una serie di esercizi che, a seconda di come verranno superati, determineranno le nostre caratteristiche e l'arma utilizzata: a questo punto non rimane altro che decidere a quale schieramento associarsi e giocare. L'idea è molto carina, ma la lunghezza e la ripetitività della fase di addestramento difficilmente vi spingeranno a ripetere tutta la procedura più di una o due volte.

Problemi dell'Audio
Le altre scelte sono tutte cose già viste in DW: Modalità Libera, per affrontare un qualsiasi livello con un qualsiasi condottiero, Modalità Sopravvivenza, in cui affrontare orde di avversari in ambienti chiusi come torri o sotterranei (e generati casualmente) con l'obiettivo di liberare più piani possibili, Modalità VS, per sfidare un amico o la cpu in 3 sfide differenti, Modalità Sfida, per affrontare gli esercizi già visti nella Modalità Nuovo Ufficiale.

Il Design
Quello che veramente cambia rispetto alla serie di DW è il design generale: passando dalla mitica e favolosa Cina delle leggende all'oscuro Giappone delle guerre civili, l'atmosfera e i paesaggi si fanno più cupi e l'aspetto dei guerrieri e delle loro armature si fa più essenziale e meno stravagante (nonostante alcuni caratterizzazioni fuori luogo come Nobunaga, che sembra il cattivo di Onimusha ed indossa un costume tipo Batman, o sua sorella Oichi, minutina e rosa vestita che combatte con un assurdo martellone). Nel complesso bisogna dire che la resa globale affascina molto meno rispetto ai sfarzosi condottieri ammirati in DW, ma si tratta di una precisa scelta da parte dei programmatori piuttosto che di una reale mancanza. Niente da dire, invece, sui soliti, bellissimi filmati made in Koei, ispirati ed evocativi come al solito: peccato solo che non ce ne siano poi tantissimi...
Meno convincente il comparto audio, con una colonna sonora moderna ma priva di spessore ed un doppiaggio inglese non troppo ispirato: la presenza dei sottotitoli in italiano (peraltro davvero ben fatti) avrebbe agevolato l'inclusione delle voci originali giapponesi, che per di più avrebbero contribuito non poco all'atmosfera del gioco, ma purtroppo sembra che solo Tecmo abbia imboccato la strada del selettore di lingua.

Longevità
La longevità è, al solito, molto buona: il numero ridotto di condottieri aiuta ad evitare il senso di dispersione che si provava davanti alle decine di personaggi dei vari DW, mentre la relativa brevità delle loro campagne permette di concentrarsi meglio sulle singole battaglie, in modo da riuscire a sbloccare tutte le possibili ramificazioni narrative.
Insomma, dovrebbe essere soddisfacente, anke xkè si è già parlato troppo!!

Edited by AION's shadow - 20/8/2007, 22:06
 
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